Simbologia dell’acqua: dualità tra creazione e distruzione
L'acqua è madre e matrigna. Da un lato, è fonte di fertilità e abbondanza: i fiumi irrigano la terra, la pioggia nutre i raccolti. Dall’altro, può essere devastatrice: pensiamo ai diluvi, agli tsunami, agli allagamenti. Questa dualità è presente in molte mitologie: il Diluvio universale nella Bibbia, le acque primordiali del caos nella cosmogonia sumera e babilonese, l’inondazione come azzeramento e nuovo inizio. L’acqua diventa così metafora della transitorietà della vita e della ciclicità morte–rinascita.
I rituali di purificazione: morire per rinascere
In molte tradizioni, l'acqua è mezzo di purificazione. Immergersi, lavarsi, bagnarsi significano liberarsi da ciò che è impuro — peccati, energie negative, traumi — per rinascere a nuova vita. Si tratta spesso di un rito di passaggio, di una morte simbolica per rinascere più forti e consapevoli. Non a caso, nell’alchimia medievale, l’acqua è il principio disgregante capace di sciogliere la materia grezza per prepararne la trasmutazione in oro: anche qui, morte e rinascita.
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