Leggende e miti sulla pietra dell’opale
Attraverso le epoche e le culture, la pietra di opale non ha mai smesso di affascinare l’uomo. La sua bellezza e le sue proprietà le hanno assicurato numerosi miti e leggende che provano a spiegarne le sue incredibili proprietà.
È in primo luogo associata ai fenomeni meteorologici, grazia al suo, o meglio a suoi, colori. In India, la tradizione vuole che la dea dell’arcobaleno si sia trasformata in opale per scappare ai suoi pretendenti, accecati dalla sua bellezza. Nella cultura araba, si racconta che l’opale sia così brillante perché racchiuda al suo interno dei frammenti di fulmine.
Troviamo l’opale anche nella tradizione mitologica greca. La pietra sarebbe venuta a formarsi dalle lacrime di Zeus e si sarebbe trasformata in pietra toccando il suolo. Da quel giorno, i greci attribuirono i poteri di profezia e chiaroveggenza alla pietra.
Infine, nella cultura latono-romana, l’opale era simbolo di purezza e speranza. Sarebbe stato il primo popolo a commercializzarla: Marco Antonio avrebbe bandito un senatore che si era rifiutato di vendergli un opale destinato a Cleopatra, stimato oggi a più di 60 000 euro.

La più poetica delle leggende è raccontata dalla tradizione aborigena australiana. Secondo la loro tradizione, il dio creatore sarebbe un giorno sceso sulla Terra, percorrendo un arcobaleno. Nell'istante stesso in cui posò il primo piede al suolo, tutte le pietre si sarebbero messe a luccicare trasformandosi in opali.
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