Le pietre preziose e semi-preziose hanno sempre affascinato l’uomo, per i loro colori accesi e le loro proprietà sorprendenti. L’avventurina è forse meno conosciuta tra le pietre curative, ma non per questo non è altrettanto potente.
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Quali sono le caratteristiche dell'avventurina?
| Colore: | Verde, con riflessi metallici |
Sistema cristallino: | Trigonale |
Composizione: | Diossido di silicio |
Segni astrologici associati: | Toro, Cancro |
Prezzo: | Da 7€ la pietra |
Quali sono le origini e la storia dell'avventurina?
Sebbene questo minerale esista in natura da millenni, l'avventurina esce dall'anonimato intorno al 1600, in Friuli-Venezia-Giulia, vicino all'isola di Murano. All'epoca, un operaio vetraio avrebbero lasciato cadere delle pagliuzze di rame e della polvere di ottone sul del vetro in stato di fusione. Ottenne un vetro tempestato di lustrini, che assomiglia proprio all'avventurina.
Col passare degli anni, l’avventurina ha preso altri nomi: possiamo trovarla sotto l'appellativo inglese “prase”, che viene dal greco e significa “porro”, in riferimento al suo colore verde.
Oggi, i principali giacimenti di avventurina si trovano in America del Nord, del Sud e in Asia, soprattutto in Cina e in India.
L’avventurina nel mondo attraversando la storia
Le prime tracce di avventurina le troviamo durante la preistoria, soprattutto in Etiopia, dove veniva utilizzata per la fabbricazione di utensili. Tuttavia, al contrario di altre pietre preziose, è stranamente assente nella mitologia e nella tradizione nostrana.
Eppure, questa gemma è stata venerata e valorizzata da numerosi popoli:
- Più di 4000 anni fa, simboleggiava la conoscenza spirituale nei popoli Celti, mentre per il popolo cinese era considerata la pietra imperiale che portava il nome di “Yù”. Nella religione buddhista la dea Guanyin Pusa rappresentava l’amore incondizionato e la pietà.
- Qualche millennio più tardi, i Tibetani indossavano questo minerale sotto forma di amuleto, perché credevano proteggesse la vista, e in particolare curasse la miopia. È per questo che le loro statue hanno spesso gli occhi verdi, nelle cui orbite veniva incastonata la pietra di avventurina.
- Poi, circa 2000 anni fa, gli Inca si servirono della pietra per attirare a loro ricchezza e prosperità. L’avventurina ha sempre avuto la proprietà di assicurare ricchezza e denaro, ed è per questo che è una della pietre preferite del Toro. Durante gli anni 1980, durante la corsa all’oro del Klondike in America del Nord e in Canada, i cercatori d’oro utilizzavano il minerale come talismano, per attirare la fortuna.
- Infine, nella Russia del XIX secolo, l’avventurina era utilizzata nella creazione di oggetti decorativi, come vasi, candelieri, soprammobili e gioielli.
Troviamo nel museo dell’Ermitage a San Pietroburgo, una meravigliosa vasca completamente fatto di avventurina. Misura circa 1,46 metri di altezza e 2,46 metri di larghezza.
A Londra, al British Museum, possiamo ammirare un grande vaso interamente realizzato in avventurina. Originario dell’Asia Centrale, era stato offerto dallo Zar Nicola II al direttore del Servizio Geologico britannico.
L’avventurina, una pietra dalle proprietà lenitive
La litoterapia sostiene che le pietre possano avere delle proprietà benefiche sua sul corpo che sulla mente. L’avventurina è dotata di un’energia dolce ma intensa, capace di guarire alcuni mali.
Quali sono i benefici sul piano fisico?
- Favorisce la crescita dei bambini in adolescenza
- Calma gli attacchi di nausea
- Appoggiato sul petto, allevia disturbi legati all'apparato cardiovascolare
- Immerso nell'acqua o applicato direttamente, aiuta la cicatrizzazione delle piaghe
- Decontrae i muscoli
- Allevia il mal testa
- Riequilibra la tensione arteriosa
Quali sono i benefici sul piano mentale?
- Porta serenità, soprattutto durante il sonno
- Aiuta a prendere decisioni oculate
- Stimola la creatività
- Calma la collera
- Offre pazienza, perseveranza e determinazione
Come purificare e ricaricare l’avventurina?
Come tutte le pietre di quarzo, l’avventurina deve assolutamente essere purificata al momento dell’acquisto, tuttavia non ha bisogno di attenzioni particolari dopo l’uso.
Per eliminare le energie che potrebbe aver assorbito, è necessario immergerla nell'acqua salata o distillata per almeno 3 ore.
Per ricaricarla, esponetela alla luce naturale (al sole, dalla mattina, o alla luce della luna). È possibile anche ricaricarla mettendola a contatto con altre pietre di quarzo.
È meglio tenerla lontana anche dalle fonti di calore, non esporla troppo tempo alla luce del sole, soprattutto durante le ore di punta, dalle 12:00 alle 14:30.