Quali sono le origini e la storia dell'avventurina?
Sebbene questo minerale esista in natura da millenni, l'avventurina esce dall'anonimato intorno al 1600, in Friuli-Venezia-Giulia, vicino all'isola di Murano. All'epoca, un operaio vetraio avrebbero lasciato cadere delle pagliuzze di rame e della polvere di ottone sul del vetro in stato di fusione. Ottenne un vetro tempestato di lustrini, che assomiglia proprio all'avventurina.
Col passare degli anni, l’avventurina ha preso altri nomi: possiamo trovarla sotto l'appellativo inglese “prase”, che viene dal greco e significa “porro”, in riferimento al suo colore verde.
Oggi, i principali giacimenti di avventurina si trovano in America del Nord, del Sud e in Asia, soprattutto in Cina e in India.
L’avventurina nel mondo attraversando la storia
Le prime tracce di avventurina le troviamo durante la preistoria, soprattutto in Etiopia, dove veniva utilizzata per la fabbricazione di utensili. Tuttavia, al contrario di altre pietre preziose, è stranamente assente nella mitologia e nella tradizione nostrana.
Eppure, questa gemma è stata venerata e valorizzata da numerosi popoli:
- Più di 4000 anni fa, simboleggiava la conoscenza spirituale nei popoli Celti, mentre per il popolo cinese era considerata la pietra imperiale che portava il nome di “Yù”. Nella religione buddhista la dea Guanyin Pusa rappresentava l’amore incondizionato e la pietà.
- Qualche millennio più tardi, i Tibetani indossavano questo minerale sotto forma di amuleto, perché credevano proteggesse la vista, e in particolare curasse la miopia. È per questo che le loro statue hanno spesso gli occhi verdi, nelle cui orbite veniva incastonata la pietra di avventurina.
- Poi, circa 2000 anni fa, gli Inca si servirono della pietra per attirare a loro ricchezza e prosperità. L’avventurina ha sempre avuto la proprietà di assicurare ricchezza e denaro, ed è per questo che è una della pietre preferite del Toro. Durante gli anni 1980, durante la corsa all’oro del Klondike in America del Nord e in Canada, i cercatori d’oro utilizzavano il minerale come talismano, per attirare la fortuna.
- Infine, nella Russia del XIX secolo, l’avventurina era utilizzata nella creazione di oggetti decorativi, come vasi, candelieri, soprammobili e gioielli.

Troviamo nel museo dell’Ermitage a San Pietroburgo, una meravigliosa vasca completamente fatto di avventurina. Misura circa 1,46 metri di altezza e 2,46 metri di larghezza.

A Londra, al British Museum, possiamo ammirare un grande vaso interamente realizzato in avventurina. Originario dell’Asia Centrale, era stato offerto dallo Zar Nicola II al direttore del Servizio Geologico britannico.
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