Ho da poco concluso la mia seconda esperienza in un corso di meditazione Vipassana, che tramanda la autentica tecnica meditativa buddhista. Niente che abbia a che fare con i diversi credi religiosi, così da non entrare in contrasto con nessuna fede: una “semplice” tecnica che osserva il respiro e le sensazioni, doma le intemperanze della mente e ne orienta la immensa forza verso la evoluzione spirituale. E dire evoluzione spirituale vuol dire amore.
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Ogni sentimento di odio, rancore, paura, invidia, bramosia, gelosia... ferisce profondamente chi lo prova molto più di quanto colpisca le persone che ci hanno suscitato questi sentimenti.
Ogni volta che in questa vita incontriamo l’amore, qualunque sia lo sviluppo che il sentimento possa poi prendere, riceviamo un dono divino: la straordinaria possibilità di “uscire” da noi stessi ed entrare realmente in rapporto con l’altro, sia esso amante, figlio, amico.
Ogni incontro è frutto del destino: che cosa ne facciamo, e che facciamo di noi nell’occasione di quell’incontro sta esclusivamente a noi, ed è la grande opportunità, la prova. Incontriamo le persone perché ciò fa parte del nostro Karma: quella parte del nostro precedente percorso evolutivo che non è stato completato, e che perciò ha bisogno di un ulteriore approfondimento, di un ulteriore banco di prova. Un incontro karmico è dunque una seconda opportunità che ci viene data, perché in relazione a quella particolare persona noi possiamo sviluppare, questa volta, i sentimenti di comprensione, compassione (solo nel senso di “patire”, cioè sentire, insieme), amore reso puro dai sentimenti negativi.
Ci accade di sentire verso una particolare persona una sintonia, o attrazione, o viceversa repulsione profonda: questa persona ha già avuto un ruolo nella nostra evoluzione e la incontriamo di nuovo, perché in qualche modo dobbiamo incontrarla, perché tra noi c’è un conto in sospeso.
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Il vero conto in sospeso è quello che è rimasto dentro di noi quando, precedentemente, eravamo stati sopraffatti dalle emozioni negative che hanno inquinato la nostra anima.
Karma è questo: il solco profondo che una emozione violenta e negativa scava nell’anima (la bramosia che diventa gelosia, possessività, invidia…e l’avversione che diventa paura, rancore, rabbia, violenza) e riproduce all’infinito altre vite, in cui sia il dolore che la gioia possono diventare opportunità. Il percorso delle nostre vite è difficile, come si vede dovunque; ma la meta è meravigliosa.
Lo stesso percorso della nostra vita può essere disseminato di perle, di momenti di felicità vera e pura quando si riesce a superare le passioni negative e, anche per un attimo, si riesce ad entrare in contatto con l’essenza dell’altro per gioire insieme.